Andrea Delogu / La sopravvivenza degli umani

Andrea Delogu, Contrappasso, HarperCollins, pp. 250, euro 19,00 stampa, euro 4,99 epub

Contrappasso è un romanzo seducente, dalle sfumature dense e cupe. L’autrice ricompone la descrizione di una realtà pericolosa, intreccia una trama complessa, collegata al labirinto vertiginoso di atmosfere inquietanti, diffusa nella sfera dell’immaginario e nel ritratto introspettivo. Accomuna il destino dei protagonisti nel dilemma esistenziale della legge del contrappasso. Un personaggio, Aron Puller, assiste alla scena della moglie che prende fuoco mentre cuoce le cicale di mare. Da questo perverso episodio inizia a ragionare sulla severa correlazione della condanna con la criminale responsabilità, ammette la spaventosa punizione di ogni essere umano colpevole che, se ammazza un animale, muore della stessa morte condividendo uguale sorte. L’umanità devastata dal terrore del suo stesso male, perduta nei comportamenti autodistruttivi, vive l’espiazione di morire in maniera feroce. La scoperta di Aron Puller suggestiona l’inevitabile realtà confessata agli uomini, conferma la dissolvenza del vecchio mondo in maniera irrevocabile e assume le sembianze apocalittiche di un pianeta ignoto, di una nuova distopica quotidianità.

L’universo assurdo e paradossale è suggerito dall’ambiente avveniristico di una collettività organizzata dal Piano di Sopravvivenza, indicata dal percorso degli Arginatori, dalla condotta propiziatoria dedicata al Dovere, dallo svolgimento dell’espiazione nella struttura carceraria degli edifici di Ritmo Delta. L’investigativa esplorazione attuata dai protagonisti, intorno alla geografia fantastica d’isole inesistenti, regola la scoperta imprevedibile della verità sulla singolare comunità e sulla sua prospettiva malefica di supremazia e di sanguinosa vendetta. Riversa l’irrimediabilità estrema del limite, nella frontiera contraddittoria tra la natura della benignità e la tendenza della spietatezza. Accompagna il sacrificio dei salvatori del genere umano. Delogu crea un intenso universo narrativo, maledetto e oscuro, cattura il lettore pagina dopo pagina con una tenacia descrittiva inestinguibile. Sconvolge i canoni imprevisti della sorte, nell’interpretazione fatale e imperscrutabile delle vicende umane. Il libro è un accordo cruento nell’inseguimento della ragione, un omaggio misterioso e inesplicabile della variazione immaginativa e una osservazione impietosa sull’attuale vincolo degli uomini con il loro habitat, un passaggio obbligato sul rispetto fraterno dell’accoglienza, una attenta riflessione sulla dispersione della consapevolezza. Include la malvagità dei segreti e il condizionamento negativo del dominio immorale della società resistente. La meditazione sull’istinto di sopravvivenza concentra la sensazione minacciosa nei confronti di una disumanità votata alla disarmante affermazione della speculazione della natura e del mondo animale.

Contrappasso incalza il ritmo combattivo delle parole, è una elaborazione espressiva che sequestra emozioni viscerali, sconfessa la dinamica ossessiva della paura, rende reale e mostruoso tutto quello che non è scontato. L’anima, compromessa nell’essenza delle proprie consuetudini, stravolge la compostezza esplicativa delle cose, riversa il respiro cosciente della prevedibilità nell’intenzione di seminare il dissidio tra il bene e il male congenito in ognuno di noi. Una lettura che disorienta, ma quanto mai opportuna, per comprendere la lucida malinconia del decorso morale degli uomini. Delogu individua i segnali pericolosi di un nichilismo spirituale, concede allo sconcertante e sospeso finale la decisione ineluttabile della libera facoltà di scelta. Fa precipitare l’abisso seducente di una percezione speculativa per la fine della storia, di una identificazione empatica della vita e delle vicissitudini dei personaggi, rivelando un’immediata immedesimazione nei confronti del lettore, compromesso nell’ispirazione biblica della pena del taglione. Rintraccia il simbolico buco nero della mente, cattura il pensiero e reprime la sentenza, oltre la nostra salvezza, sostiene la conseguenza immutata del dolore degli altri.