Vestire il mondo, di Giulia Calvi

Pubblicato da il Mulino, “Una storia globale di abiti, corpi, immaginari”. A partire dal Cinquecento, i libri e gli album di costumi, stampati soprattutto a Venezia, Parigi, Anversa e Norimberga, costruirono un “teatro del mondo” allora conosciuto che metteva in scena identità e differenze su scala globale. Contribuirono così a creare una nuova cultura visiva diffusa su una grande varietà di media: mappe, atlanti, affreschi, libri, album di disegni.

La paura di essere disconnessi, di Maria Pontillo e Stefano Vicari

La casa degli sguardi, di Daniele Mencarelli è diventato un film

Non siamo numeri, di Ahmed Alnaouq e Pam Bailey