Cheryl Ntumy / Ribellione, rabbia e amore

Cheryl Ntumy, Black Friday, cura di Francesco Verso, Future Fiction, pp. 203, euro 17,00 stampa

I futuri ipotetici di Cheryl Ntumy possono essere diversi fra loro. In alcuni la rivolta è un rituale vuoto, etero-diretto non solo dai cani da guardia del potere ma anche da chi della ribellione ha fatto una professione, più un’arte performativa che un vero agire politico. In altri l’ambiente è cosa viva, le abitazioni ci parlano attraverso pensieri e ricordi, vivono e muoiono insieme a noi. I futuri ipotetici di Ntumy sono una serie di storie differenti accomunate dalla stessa urgenza, la necessità profondamente politica di trattare attraverso la speculative fiction nelle sue diverse declinazioni, dalla distopia tout court al racconto che vira sul solarpunk, i temi necessari della contemporaneità. Patriarcato, capitalismo della sorveglianza, emergenza ambientale e i pericoli della post-verità manipolata nella dimensione digitale sono solo alcuni degli argomenti raccontati in Black Friday, la raccolta di short stories firmata dall’autrice ghanese.

Mutatis mutandis, il libro ricorda il lavoro di un altro autore che fa della politica, e in particolar modo della critica sociale, il timbro della propria voce autoriale per niente sussurrata. Lo scrittore in questione è Cory Doctorow e la raccolta di Ntumy richiama alla memoria una raccolta che ne sintetizza in maniera particolarmente felice la poetica: Radicalized. L’energia, così sanguigna e nervosa, è la stessa, come simili sono i nervi scoperti che le due opere, ambedue forti del potere di sintesi del racconto breve, vanno a toccare. Ciò che differenzia Black Friday è la forte identità africana dell’autrice e del suo lavoro. I racconti sono ambientati in Ghana, in Botswana, in Sudafrica, in una terra in cui la scena della speculative fiction è attiva e da anni gode di un bel fermento figlio di un desiderio da parte di tutto un continente di incidere su un mondo le cui politiche l’hanno sempre posto in una posizione subalterna nel migliore dei casi. E Ntumy di questo movimento, legato all’identità africana, fa attivamente e orgogliosamente parte sia come autrice di fiction sia partecipando alle discussioni con una presenza on line tutt’altro che irrilevante. E se solo una parte del movimento della letteratura fantastica, nelle sue diverse declinazioni (Afrofuturismo, futurismo africano o futurismo afrocentrico che non sono affatto la stessa cosa ma rappresentano realtà ben distinte all’interno di un quadro molto ampio), raggiunge un pubblico magari non mainstream ma indubbiamente più vasto (Nnedi Okorafor, Nora K. Jemisin e Octavia Butler per citarne alcune), le voci interessanti non mancano e Ntumy è una di queste.

La sua versatilità come autrice si dispiega in maniera impressionante in questa raccolta, che attraversa i differenti sottogeneri della fantascienza più attuale con una naturalezza e con una varietà che solo chi ha padronanza solida della scrittura può ottenere con risultati parimenti apprezzabili. Il volume contiene una decina di racconti certamente diversi ma non per questo privi di una unitarietà di fondo riscontrabile nello stile energico e nervoso oltre che nelle già citate tematiche che fanno di Ntumy una scrittrice scopertamente impegnata su più fronti politici. Una penna capace, in grado di strutturare trame solide con una scrittura densa, equilibrata e dalla voce personale. Una scrittrice completa da tutti i punti di vista in grado di dominare una forma semplice solo in apparenza come la short story. La lettura è sempre fruibile e il messaggio arriva sia a livello razionale che a livello emotivo. Black Friday è il prodotto – l’ennesimo – di una scena florida che cresce, spesso lontano dai nostri occhi di lettori, ma che è sempre più difficile non notare proprio per la qualità delle opere che produce, libri in grado di connettere con noi, pur mantenendo un’identità fermamente ancorata al proprio territorio e alla propria specificità estetica e culturale, grazie anche alla trasversalità delle tematiche e a una scrittura in grado di giocarsi la propria partita a livello internazionale.