La scrittrice Clarissa Goenawan, nata nel 1988 a Surabaya in Indonesia, vive a Singapore dall’età di sedici anni. L’attenzione critica e di pubblico verso di lei l’ha portata ad essere ospite di varie università per corsi di scrittura creativa e partecipando a diversi booktour internazionali. Di particolare rilevanza è l’attrazione verso il Giappone, meta di suoi viaggi memorabili.
Watersong condivide l’universo narrativo di Rainbirds, romanzo d’esordio pubblicato nel 2018 e tradotto sempre per Carbonio nel 2021. La storia è incentrata sulla vita di Shoji Arai, che dopo aver ottenuto una laurea in economia decide di seguire la sua fidanzata, Yoko nella cittadina fittizia di Akakawa. Benché lui in questo piccola cittadina non abbia nulla da fare, l’idea di rimanere accanto alla donna che ama lo fa desistere dal tornare a Tokyo. Yoko lavora in una sorta di sala da tè molto particolare: i clienti non si fermano semplicemente per la consumazione, ma intrattengono delle conversazioni con il personale. Nella maggior parte dei casi, queste occasioni sono utilizzate come un modo per sfogarsi, e chi li ascolta viene compensato per questo.
Shoji decide di cominciare a sua volta a lavorare nella strana sala da tè per poter arrotondare le spese. Dopo un periodo di prova molto tranquillo, incontra una cliente che lo sceglie come suo unico ascoltatore. Il rapporto che si instaura fra Shoji e questa cliente è insolito: lei non vuole raccontare molto di sé, decide di utilizzare esplicitamente un nome finto ed è molto più interessata ad ascoltare quello che lui ha da dire sulla sua vita. La proprietaria del locale ne viene a conoscenza e decide di riprendere Shoji, ma successivamente si presenta il marito della cliente misteriosa, un uomo influente che appartiene alla malavita di Akakawa. Lentamente Shoji cade in una spirale di eventi pericolosi, fino a perdere le tracce di Yoko e a dover tornare a Tokyo dove non smetterà di cercare la ragazza scomparsa.
Come in Rainbirds, anche qui ritroviamo due tematiche care a Goenawan, quella dell’acqua e quella della perdita. A Shoji nel prologo del testo viene fatta una profezia in tenera età, in cui gli viene detto che, dopo l’incontro con tre donne aventi l’elemento dell’acqua nel proprio nome, vi sarà una morte. Inoltre il tema della perdita non viene solo manifestato attraverso questa premessa, ma si dipana per tutto il romanzo: Shoji ha un pensiero costante su persone che hanno circondato la sua vita e che improvvisamente sono sparite, fra cui Yoko e la cliente misteriosa incontrata ad Akakawa.
Thriller in cui abbondano i colpi di scena, ma anche romanzo di sentimenti dove molteplici soluzioni mutano i punti di vista che si incastrano nelle antiche malie della tradizione giapponese. Sapienza, mistero e suspence raggiungono il lettore da tempi in cui ancora mancava la pervasività digitale e lasciando i destini compiersi da sé.