Erich Maria Remarque: il Sud negli anni ’20

Erich Maria Remarque, Traguardo all’orizzonte, tr. Enrico Arosio, Neri Pozza, pp. 224, euro 16,00 stampa, euro 9,99 epub

Bisogna essere grati a Neri Pozza – casa editrice veneta che ha sempre fatto della qualità dei testi e dell’estetica i propri punti di forza – di aver deciso di pubblicare tutti i romanzi di Erich Maria Remarque. Noto al grande pubblico per un classico intramontabile pubblicato nel 1929, Niente di nuovo sul fronte occidentale, atto d’accusa spietato contro la guerra, lo scrittore tedesco aveva già pubblicato altri romanzi a puntate su riviste di qualità e spessore, con una sensibilità e una profondità molto interessanti. Chi si trovasse a leggere le prime righe di questo Traguardo all’orizzonte avrà l’impressione, del resto giusta, di trovarsi di fronte a un Remarque diverso. Siamo negli anni post-bellici della Grande guerra, gli anni Venti, tra la Francia del sud, la riviera monegasca e l’Italia della Riviera ligure, ambienti elitari dell’epoca dove si muove il protagonista, Ray, un uomo apparentemente sui trentacinque. Tra mondanità e vita da benestanti, senza il dovere di un lavoro, Ray ricerca il senso della vita e delle relazioni sentimentali attraverso il rapporto con tre donne molto diverse tra loro ma con peculiarità che le rendono assolutamente seducenti e incantevoli.

Barbara, la più giovane, un’ereditiera che vede la vita come una sfida con gli uomini, l’amore e la natura, l’americana capricciosa Maud Philby, con le sue tattiche di fascinazione che vengono da oltre oceano e legata più per i propri scopi che per vero amore a Murphy, il rivale più temibile per Ray nelle corse automobilistiche in cui di sfideranno, o ancora la seduttiva ereditiera Lilian Dunquerke, che sembra voler prendere solo il meglio dalla vita senza mai legarsi definitivamente ad alcun uomo. E sono queste donne a far filosofeggiare Ray sull’amore, facendolo riflettere se convenisse inseguire la ragazzina Barbara, fresca e attiva, la astuta e spigliata Maud, con le sue ventate di americanità, o l’eleganza e la raffinatezza di una donna fatta, Lilian, difficile però da raggiungere. E le corse di Montecarlo e di Monza, dove in un secondo tempo tutta la compagnia si trasferirà, sono sicuramente la metafora di una vita che ci impedisce di tenere chiari in mente i nostri obiettivi.

Anni Venti del ’900 mondani, ma non solo. Ridurre il romanzo a questo vorrebbe dire squalificare un testo elegante e raffinato in cui filosofia e riflessione si intrecciano, dove le donne sono definite in maniera straordinaria: possiedono quell’autonomia, quella autorità e quella considerazione da parte del mondo maschile che è davvero sorprendente per il periodo in cui è scritto e ambientato il romanzo. Remarque esprime già talento solido, sia stilistico che tematico, parlando degli anni che sono stati spesso appannaggio di autori come Fitzgerald e Baum.

Il culmine del romanzo si svolge nelle battute finali, a una delle prime corse della Targa Florio, che si svolge a Palermo, una gara in cui Ray deve dare tutto se stesso per primeggiare ma dalla quale capirà quale strada vuole intraprendere. Un altro classico, senza dubbio, che proviene dalla penna di uno dei maggiori scrittori tedeschi che dovette fuggire dalla Germania al momento dell’avvento del nazismo: i suoi libri furono tutti bruciati dalle SS.