Il Sole cinese è, a oggi, la più completa antologia di fantascienza cinese contemporanea pubblicata in Italia, ampliando la già ricca offerta editoriale delle edizioni Future Fiction presente nella collana dedicata, con libri come L’eterno addio di Chen Qiufan e i Mattoni della rinascita di Hang Song, considerato dalla critica come il “Kafka cinese”. L’antologia contiene diciassette racconti (di cui otto inediti), frutto della creatività dei migliori scrittori e scrittrici cinesi di genere, molti di loro appartenenti alla cosiddetta generazione “post anni ’80 e ’90”. Si tratta di autori cresciuti nella cultura digitale con un elevato livello di istruzione, spesso con background formativo e professionale molto tecnico e scientifico. Alcuni sono ingegneri o ex ingegneri prestati alla scrittura, altri informatici o ricercatori che scrivono di fantascienza o speculative fiction.
Il titolo dell’antologia è ripreso da Il sole cinese, il racconto a metà strada fra fantascienza tecnologica e sociale (potremmo inserirlo nel sotto genere Solarpunk) scritto da Cixin Liu, vincitore per nove volte del Premio Galaxy (il più prestigioso premio letterario cinese dedicato alla fantascienza) e dell’ambìto Premio Hugo, grazie alla scrittura del best-seller Il problema dei tre corpi, primo libro della trilogia Memoria del Passato della Terra.
Tutti i racconti selezionati e curati dall’editore in questo corposo compendio, offrono un mix di contenuti che riflettono le trasformazioni tecnologiche della Cina contemporanea, insieme agli effetti sociali e ambientali, che tali mutamenti stanno provocando sugli stili di vita, di consumo e sui modi di pensare del popolo asiatico. Il tempio ancestrale nella scatola di Chien Qiufan è un piccolo gioiello di anticipazione, sui mezzi e i metodi con cui in futuro potremmo conservare la memoria e le tradizioni familiari, continuando a interagire con i nostri antenati morti, grazie a piccoli e meravigliosi dispositivi tecnologici che sfruttano le potenzialità dell’intelligenza artificiale e del metaverso.
In Etere Zhang Ran, scrittore quarentenne che ha lavorato prima nel settore IT e poi come giornalista per l’Economic Daily, immagina una società dai tratti distopici e ipertecnologica, dove è possibile ritrovare la propria libertà e individualità grazie alla digito-comunicazione, una forma di comunicazione codificata e silenziosa, che consente di non essere monitorati continuamente da sofisticati sistemi di controllo tecnologico e sociale.
Di ossessione per la crescita economica e i conseguenti danni ambientali, si racconta ne Il gigante reincarnato, di Wang Jinkang. Parliamo del più navigato e prolifico scrittore cinese di fantascienza (poco conosciuto al di fuori della Cina e in Italia), che nella sua lunga ed estesa produzione letteraria, ha fatto emergere gli effetti alienanti provocati dal progresso scientifico e tecnologico sulla società e gli ecosistemi naturali.
Questi sono soltanto alcuni dei racconti presenti nell’antologia, che come anticipato, hanno un unico filo conduttore che collega tutti gli autori scelti: la descrizione del futuro di un Paese proiettato verso uno sviluppo tecnologico inarrestabile, foriero di trasformazioni economiche e sociali che cambieranno per sempre il destino della Cina, candidata a diventare, con buone probabilità, la principale economia mondiale entro dieci anni. Ci sono diverse e buone ragioni per scegliere di leggere Il Sole cinese. La prima ragione riguarda la possibilità di esplorare l’attuale panorama letterario della fantascienza orientale e quindi conoscere quegli autori che – in relazione alla scelta fatta dall’editore – sono maggiormente rappresentativi di questo panorama letterario e culturale. Percorsi di lettura che posso suscitare l’interesse tanto del lettore forte quanto del lettore che frequenta il genere FS di tanto in tanto. La seconda ragione è quella che consente al lettore di trovare riflessi, nei racconti dell’antologia, i più significativi trend tecnologici e sociali che caratterizzano la Cina contemporanea. Realtà aumentata, sistemi tecnologici in grado di modificare il clima, intelligenza artificiale, robotica di nuova generazione e sistemi digitali avanzati abilitati alla sorveglianza. Queste sono soltanto alcune, tra le invenzioni, che stanno cambiando i comportamenti di un popolo che oscilla tra la tradizione millenaria orientale, e le tecnologie dirompenti che lo proiettano verso un futuro utopico e radioso, ma non privo di zone d’ombra.
La terza ragione è piuttosto un’opportunità. Oggi possiamo fortificare il ponte che collega l’Italia alla Cina per sviluppare proficui progetti nell’ambito dell’industria culturale e creativa (letteratura, cinematografia, videogiochi, fumetti, ecc.) di entrambe le nazioni, puntando proprio sulla fantascienza. Il governo cinese, di concerto con il settore privato, ha capito e investito sul valore della fantascienza per facilitare l’evoluzione tecnologica della Dragone. La fantascienza sta spingendo molti giovani a intraprendere percorsi di studio in discipline tecnico-scientifiche, perché stimolati dai suoi temi e contenuti. Inoltre la fantascienza viene vista dal potere governativo e dalle aziende come un efficace strumento per avvicinare i cittadini alla scienza, migliorando le loro conoscenze e le pratiche di consumo e utilizzo dei prodotti hi-tech. Leggere il Sole cinese, consentirà ai lettori di approssimarsi allo spirito del tempo di un Paese, la Cina, dalla cultura millenaria e futuristica. Evitando d’immaginarla come il “nuovo impero del male orientale”, antitetico ai valori e alla cultura occidentale.