Helgoland 1925-2025. 100 anni di Fisica Quantistica – 100 anni di Bomba Atomica

A cent’anni dalla sua scoperta, il principio di indeterminazione di Heisenberg continua a segnare il nostro rapporto con la fisica quantistica e con la Bomba Atomica, simbolo ambivalente di progresso e distruzione. Il saggio di Thomas Powers esplora la genesi della teoria, le implicazioni morali del suo uso bellico e il ruolo controverso di Heisenberg nel programma nucleare nazista. Tra riflessioni storiche, dilemmi etici e inquietanti parallelismi con l’attualità, la Bomba resta un enigma irrisolto del nostro tempo.

Sono passati 100 anni, e siamo ancora lì, a parlare della Bomba Atomica. La scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante, i nostri scienziati riescono a ottenere risultati incredibili, eppure le guerre si fanno ancora (fino a poco tempo fa non si facevano) per la Bomba ma soprattutto contro la Bomba, come è accaduto nella disastrosa Guerra dei 12 giorni  Israele – Usa Vs. Iran.

Sono passati 100 anni, eppure stiamo ancora qui a parlare della geniale intuizione di un ragazzo tedesco di 23 anni, un giovane e brillante studente di Fisica che, per evitare dei fastidiosi pollini che gli procuravano allergia, si rifugiò nella primavera del 1925 sull’Isola di Helgoland, nel Mare del Nord, un agglomerato di rocce quasi del tutto privo di vegetazione. Questo ragazzo tedesco era una delle menti più brillanti della sua generazione, si chiamava Werner Heisenberg, aveva studiato Fisica a Gottinga con Max Born e Pascual Jordan, e si interrogava ormai da anni su alcuni dei più sconcertanti paradossi della fisica, il “salto” degli elettroni, il loro comportamento ondulatorio, i pacchetti di fotoni, etc.

Ad Helgoland, una notte, questo ragazzo ebbe una straordinaria intuizione:

“Erano più o meno le tre del mattino quando il risultato finale dei miei conti fu davanti a me. Mi sentivo profondamente scosso. Ero così agitato che non potevo pensare di dormire. Lasciai la casa e mi misi a camminare lentamente nell’oscurità. Mi arrampicai su una roccia a picco sul mare, sulla punta dell’isola, e attesi il sorgere del sole.…”

Quella che vide il giovane Heisenberg era l’Alba della nuova Era Atomica.

Sull’isola di Helgoland, Heisenberg ebbe l’idea geniale che, ai livelli più elementari della materia, la teoria possa descrivere solo delle osservazioni, e non quello che succede tra una osservazione e l’altra. In pratica, non possiamo sapere che cosa accade tra un’osservazione e l’altra, ad esempio sapere esattamente dove si trova un elettrone, perché, a livello quantistico, l’osservazione modifica l’oggetto che noi osserviamo. È il famoso “Principio di Indeterminazione di Heisenberg”, un’idea che ha plasmato la Fisica del Novecento, che ha posto le basi della Teoria della Meccanica Quantistica, un’idea che ha spianato la strada alla comprensione profonda della materia, delle particelle elementari della materia, che ha spianato la strada alla Bomba Atomica. Questa è l’idea rivoluzionaria alla base della Teoria dei Quanti, della Fisica Quantistica, la più grande scoperta scientifica dopo le scoperte di Galileo e Copernico sul moto dei corpi e della Terra intorno al Sole, e dopo la scoperta di Isaac Newton della forza di gravità.

Tutta la tecnologia moderna si basa sulla Fisica quantistica: senza la Fisica quantistica non avremmo i moderni computer, gli orologi atomici, le misurazioni precise al nanomillimetro, le armi più moderne. E poi c’è Lei: la Bomba. Un’invenzione che ha cambiato il Mondo e ha inaugurato una nuova era, l’Era Atomica, che ha garantito con la sua deterrenza e con la cosiddetta MAD (Mutual Assured Destruction) tra le due superpotenze, 70 anni di pace in Europa, ma adesso che la guerra è tornata ci rendiamo conto che da questa Era non siamo ancora usciti e forse non ne usciremo mai. O forse ne usciremo con una grande esplosione. Non con un gemito ma con un grande botto, che scuoterà il Mondo. Tutto questo è stato reso possibile – nel bene e nel male – dalla geniale formula di Albert Einstein E=mc² e dall’intuizione geniale di Werner Heisenberg.

Come scrive il fisico Carlo Rovelli nel suo Libro dedicato all’intuizione di Heisenberg, Helgoland (2020), la Fisica Quantistica è una sorta di pensiero esoterico, una sorta di Teologia Negativa. Capire la Fisica Quantistica significa allontanarsi da qualsiasi preconcetto noi possiamo avere su come sia strutturata la realtà. Significa operare un vero e proprio cambio di paradigma. Dobbiamo sforzarci di uscire dai noi stessi, di uscire dalla nostra mente (ex-stasis), dal nostro modo consueto di pensare la realtà. La Meccanica quantistica, la Legge fondamentale che regola il comportamento delle particelle elementari della materia, è quanto di più controintuitivo si possa immaginare. Come diceva uno dei grandi filosi e apologeti del Cristianesimo, Quinto Settimio Tertulliano: “credo quia absurdum”, “proprio perché è assurdo, io ci credo”.

Scrive Rovelli:

“Prendere sul serio la meccanica quantistica, riflettere sulle sue implicazioni, è un’esperienza quasi psichedelica. Ci chiede di accettare che la realtà sia profondamente diversa da quanto immaginavamo. Di tuffare uno sguardo nell’abisso.”  (Helgoland)

Ancora più esplicito il grande Fisico Richard Feynman: “se qualcuno pensa di aver capito la Meccanica Quantistica, significa che non l’ha capita.”

Mistero dei misteri: una Teoria che non abbiamo mai ben compreso ci consente di utilizzare i nostri GPS, i nuovi computer, i nostri smartphone, e la Bomba.

Biografia? Giallo a sfondo scientifico? Thriller scientifico? Spy story? Romanzo storico? Romanzo psicologico? Tutte queste definizioni si potrebbero applicare a uno degli aspetti di questa monumentale biografia di Werner Heisenberg, scritta da Thomas Powers negli anni ‘90 e pubblicata qualche mese fa in traduzione italiana. (Thomas Powers, La guerra di Heisenberg. La Storia Segreta dell’atomica nazista, tr. di Paola Frezza, Fuoriscena, pp. 760, euro 22,00 stampa, euro 13,99 epub). Powers tenta di penetrare nell’Enigma Heisenberg, di squarciare il velo che ci impedisce di vedere da 80 anni che cosa pensasse veramente Heisenberg della Bomba, della possibilità di realizzare l’Atomica Nazista, di intuire gli scrupoli morali che lo spinsero a boicottare o quantomeno a ritardare il programma nucleare tedesco. Senza sostenere mai esplicitamente di aver boicottato la realizzazione della Bomba tedesca, Heisenberg nel dopoguerra fece spesso riferimento alla “situazione psicologica” in cui si erano ritrovati gli scienziati tedeschi che non vennero cacciati in quanto ebrei, gli scienziati tedeschi che avevano deciso di rimanere  “per senso di responsabilità” (attaccamento alla patria in guerra), pur non essendo, nella maggioranza dei casi, esplicitamente nazisti. “Non sono nazista, sono tedesco”, disse lo stesso Heisenberg.

Questo libro ha l’ambizione di chiarire una volta per tutte se Heisenberg abbia volutamente rallentato il programma atomico nazista perché ne temeva le conseguenze devastanti derivanti dalla realizzazione della Bomba Atomica, oppure se ne abbia sopravvalutato le difficoltà, oppure ancora se abbia sottovalutato lo stato di avanzamento degli altri, degli Alleati, la loro capacità di produrre effettivamente la Bomba Atomica.

Come è noto, alla fine della seconda Guerra mondiale Heisenberg venne catturato dagli Alleati e portato in Inghilterra, in località Farm Hall, e ospitato in una struttura dove era spiato h24 con delle microspie. Da queste registrazioni emerge, all’indomani della terribile duplice esplosione nucleare di Hiroshima e Nagasaki, il 6 e il 9 Agosto del 1945, la sorpresa di Heisenberg e degli altri scienziati nazisti reclusi a Farm Hall, la loro inconsapevolezza di quanto in là si fossero spinti gli scienziati rivali, che all’inizio degli anni ‘40 stavano sviluppando in America un programma atomico analogo al loro.

Resta il fatto che, come dice Leonardo Sciascia ne La scomparsa di Majorana (1975), paragonando le drammatiche scelte di Heisenberg, di Ettore Majorana, e i dilemmi morali postumi di Robert Oppenheimer ed altri, le differenze tra gli scienziati al servizio dei due campi contrapposti appaiono evidenti. Gli scienziati tedeschi erano schiavi, vivevano sotto un regime totalitario, ma fecero una scelta da uomini liberi. Gli scienziati europei espatriati in America, invece, erano uomini liberi, ma non esitarono a realizzare la Bomba e a consegnarla ai loro governanti, una Bomba che avrebbe potuto uccidere in un solo colpo decine di migliaia di persone e radere al suolo intere città.

Scrive Sciascia:

“Comunque, in un mondo piú umano, piú attento e piú giusto nella scelta dei suoi valori, dei suoi miti, la figura di Heisenberg piú dovrebbe e nobilmente aver spicco di altre che nel campo della fisica nucleare operarono negli stessi suoi anni – piú di coloro che la bomba la fecero, la consegnarono, con esultanza accolsero la notizia degli effetti e soltanto dopo (ma non tutti) ne ebbero smarrimento e rimorso.”

Parole che ancora risuonano nelle nostre menti. Parole dure come pietre, che ci ricordano sempre quanta ipocrisia c’è nella presunta “superiorità morale” dell’Occidente, degli Alleati, dei “buoni” insomma. Parole da rileggere prima di sganciare nuove bombe, soprattutto atomiche.

Corsi e ricorsi storici: il 21 Agosto 1943, gli scienziati Hans Bethe ed Edward Teller presentano ad Oppenheimer un documento in cui si sottolinea che i tedeschi potranno arrivare a produrre una Bomba atomica tra il Novembre del 1943 e il gennaio del 1944. Non so a voi, ma questo piccolo episodio citato da Powers ci ha fatto pensare alle prove sciorinate durante una conferenza stampa dal Premier israeliano Netanyahu in merito alla possibilità che l’Iran potesse produrre entro breve tempo la Bomba Atomica.

La Bomba, la possibilità della Bomba, non è più un deterrente, non è più uno dei pilastri sui quali si basava il cosiddetto “equilibrio del terrore” della Guerra Fredda, ma è diventato uno dei più validi motivi scatenanti di nuove guerre. Tra l’altro, chi leggerà attentamente queste pagine capirà perché il metodo di arricchimento dell’uranio tramite centrifughe – su cui si basa l’intero programma nucleare iraniano – fu adottato e successivamente accantonato dagli scienziati americani…

Corsi e ricorsi storici: nel 1944 gli americani dell’OSS mandarono il giocatore di baseball Morris “Moe” Berg, ebreo di Newark, in missione in Italia per contattare alcuni dei principali fisici nucleari, tra cui Edoardo Amaldi, tentando tramite loro di contattare Heisenberg, allo scopo di rapirlo o forse ucciderlo durante un convegno scientifico cui doveva partecipare, a Zurigo. Poi, per fortuna, non se ne fece nulla, Moe Berg, uomo di grande cultura, non utilizzò la pistola che portava mentre seguiva le conferenze di Heisenberg, scrisse nei suoi rapporti che Heisenberg somigliava a Oliver St John Gogarty, scrittore irlandese, amico di Joyce e ispiratore del personaggio di Buck Mulligan nello Ulysses, e la vita di Heisenberg fu risparmiata. Da questa spy story quasi incredibile ed estremamente affascinante, ma confermata dai documenti dell’epoca consultati da Powers, è stato tratto un film, The Catcher Was a Spy, per la regia di Ben Lewin, nel 2018. Ottanta anni dopo, lo Stato di Israele sotto il comando di Bibi Netanyahu non si fa scrupoli di organizzare omicidi mirati di decine di scienziati e di tecnici nucleari iraniani, quindi di soggetti che non sono coinvolti direttamente in alcuna azione di guerra contro Israele, al fine di interrompere il programma nucleare degli Ayatollah. La storia si ripete, ma gli scrupoli morali sono quasi del tutto scomparsi.

Heisenberg, Einstein, Bohr e pochi altri avevano intuito già negli anni Venti che era possibile, grazie alle nuove teorie quantistiche, costruire una Bomba che avrebbe rilasciato in un attimo l’immensa energia racchiusa negli atomi. In un istante, tutta la materia presente all’interno della Bomba si sarebbe trasformata in energia, secondo la celebre formula di Einstein.

Di fronte a questa terribile possibilità, Heisenberg si era tirato indietro, inorridito: E gli altri?

La Bomba Atomica non passa mai di moda. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, la guerra di Gaza, e adesso la guerra dei 12 giorni Israele – Usa – Iran, l’argomento è tornato prepotentemente alla ribalta. Più e più volte, in questi ultimi tre anni, in questi ultimi mesi, in questi ultimi giorni, siamo stati a un passo dalla Terza Guerra Mondiale, dall’Olocausto nucleare. Per questo continuiamo a chiederci: Heisenberg non riuscì oppure non volle realizzare la Bomba Atomica nazista? Gli studiosi continuano ad indagare sui dilemmi morali di uno dei più grandi scienziati del Novecento. C’è da scommettere che la storia della Teoria dei Quanti, la storia della nascita e dello sviluppo della Bomba, di cui discutiamo ancora oggi, forniranno ancora argomenti sui quali gli storici contemporanei continueranno a discutere nei prossimi decenni.