Vestire il mondo, di Giulia Calvi

Pubblicato da il Mulino, “Una storia globale di abiti, corpi, immaginari”. A partire dal Cinquecento, i libri e gli album di costumi, stampati soprattutto a Venezia, Parigi, Anversa e Norimberga, costruirono un “teatro del mondo” allora conosciuto che metteva in scena identità e differenze su scala globale. Contribuirono così a creare una nuova cultura visiva diffusa su una grande varietà di media: mappe, atlanti, affreschi, libri, album di disegni.

L’inadatta di Chiara Mezzalama

La pelle (Che cosa significa pensare nell’epoca dell’intelligenza artificiale) di Maurizio...

Cantare nel buio di Maria Corti