Interattivo, moderno e nostalgico. Intervista a Enrico Emiliani

MS Edizioni nasce da Magic Store, un negozio specializzato nell’hobby game che ha iniziato l’attività nel 1999 e che vi evolve, pochi anni dopo, in shop online. Oggi Magic Store distribuisce tutti i principali giochi di carte collezionabili e relativi accessori, miniature, giochi da tavolo, giocattoli e collezionabili in genere. Recentemente Enrico Emiliani, editor di MS, ha curato una collana di libri game, delle vere esperienze su carta recuperate e completamente restaurate dopo la scadenza della licenza in possesso di EL edizioni. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui a proposito di libri game ed escape book.

Ciao Enrico, ci parli un po’ della tua formazione e di come sei entrato a far parte dello staff di MS edizioni?

Ciao Valentina, non si direbbe ma sono nel settore da ormai 20 anni. Ho iniziato a muovere i primi passi all’interno della catena di negozi Toys Center, ai tempi con il nome Iper Toys, per poi spostarmi con New Media (che si occupava di videogiochi), Magic Store (proprietario di MS edizioni) e 4 anni con Raven Distribution, uno dei leader del settore libri game e gioco di ruolo in Italia. Oltre a essere un lettore di questo tipo di narrativa, durante i miei anni in Raven ho appreso “l’arte” della gestione di progetti editoriali in tutte le sue forme. Il ritorno al Magic Store, passando poi direttamente alla parte editoriale di MS Edizioni, è avvenuto all’inizio del 2019. Conoscevo Andrea Mazzolani (sales manager) già dai tempi di New Media, dove lavoravamo assieme, e la persona incaricata del research & development del catalogo MS, Paolo Veronica, grande amico d’infanzia.
La presenza di un ambiente familiare e l’interesse di MS Edizioni nella nascita di un catalogo che includesse l’editoria cartacea ha fatto da trampolino per la mia entrata nel team. Sono ora il responsabile di quella parte di catalogo e della selezione dei titoli per la distribuzione di Magic Store per quanto riguarda giochi da tavolo e giochi di ruolo.

Un Libro game in tre aggettivi.

Bella domanda: interattivo, moderno e nostalgico.

I libri game: perché preferirli ai libri “normali”?

Non penso che ci sia un meglio o un peggio, ma sicuramente il libro game è la risposta “cartacea” dell’interattività che quotidianamente viviamo tramite i social network. Penso che questo tipo di letteratura sia stata, negli anni Ottanta e Novanta, precorritrice del periodo che stiamo vivendo, ma purtroppo si è ritrovata al momento della sua nascita a muoversi in uno spazio troppo stretto. Come per i giochi di ruolo OSR (Old School Renaissance), che sono tra i titoli più richiesti del momento e ripercorrono i regolamenti dei loro predecessori di 40 anni prima, anche il libro game sta vivendo questo nuovo rinascimento, e la quantità di titoli rilasciati da un paio di anni a questa parte è già superiore a quella pubblicata da Edizioni EL nei suoi primi anni d’oro.

Escape book e libri game sono la stessa cosa?

Ho avuto modo di leggere un solo escape book pubblicato da “Il Battello a Vapore”, quindi devo dare un giudizio in merito al tipo di prodotto piuttosto che alla qualità della scrittura. Partendo entrambi dalla stessa base di lettori, sicuramente un escape book è indirizzato a un pubblico di età minore rispetto a quello che potrebbe raggiungere un libro game. Inoltre, l’escape book ha enigmi o “scelte” al suo interno declinati sotto forma di minigiochi o rompicapi e la storia è sempre guidata verso la conclusione finale, mentre il libro game è più affine al gioco di ruolo, dove devi compiere scelte e utilizzare l’equipaggiamento recuperato o le abilità apprese, donando decisamente più libertà di movimento al lettore.

Come nasce un libro game?

Con tanto sudore! Non solo lo scrittore deve essere coerente con la storia che sta raccontando evitando buchi di trama, ma deve prestare attenzione anche alla meccanica di gioco. Un singolo errore sul numero del paragrafo da raggiungere potrebbe compromettere l’intero libro.
In merito invece alla parte editoriale che copro in “MS Edizioni”, se viene acquisita una vecchia licenza di EL è necessario un restyling dei testi, del regolamento e dell’illustrazione di copertina, evitando di toccare le illustrazioni interne del libro. Se invece viene presentato un lavoro inedito bisogna decidere in primis se lo scritto presentato è accattivante e possibilmente innovativo come tipo di regolamento, quale potrebbe essere l’illustratore ideale per tutto il lavoro e se è una serie di libri collegati tra loro o una singola storia.

A che tipologia di lettore è più indicato?

Direi che la fascia d’età per un libro game parte dagli 8 anni fino ai 50. La media del lettore sta comunque diminuendo grazie al passa parola tra i lettori che propongono questo tipo di letture ai propri figli.

Perché credi che piacciano tanto i libri game? Sono tornati di moda, cos’è cambiato rispetto al passato?

Ho già risposto in parte in una domanda precedente. È inevitabile, da un po’ di tempo a questa parte gli anni Ottanta sono tornati di moda e non potrei che esserne felice. Abbiamo schivato le acconciature e parte della moda, ma la musica e la passione dei giochi è viva più che mai e fonda le proprie radici proprio in quella decade. Il testimone dei libri game è stato poi portato da quegli anni dai precedenti lettori che lessero i prodotti EL in tenera età (me compreso), e che ora stanno creando un terreno fertile per nuovi potenziali appassionati.

Quali libri leggevi da piccolo, anche libri game?

La mia memoria a lungo termine è veramente scarsa e si parla di trent’anni fa… Oltre alla saga de Il Signore degli Anelli mi ricordo in particolar modo Cuore di Tenebra di Joseph Conrad e bene o male tutti gli scritti di Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft. Per quanto riguarda i libri game invece è stato un continuo susseguirsi di nuovi titoli a partire dalla prima lettura dell’unica copia presente all’interno dell’armadietto della biblioteca di classe, durante la scuola media. Credo fosse Oberon il giovane mago, scritto dal compianto Joe Dever autore della serie di libri game più famosa al mondo: Lupo Solitario.

Siete specializzati in giochi da tavola e di ruolo, una novità recente del vostro catalogo sono i libri game. Che riscontro avete ricevuto finora, che target avete avvicinato (maschile, femminile, di che fascia d’età)?

Causa Covid il catalogo libri game sta crescendo un po’ a rilento ma è ripartito. Abbiamo iniziato con la seconda miglior serie di EL che era Misteri d’Oriente e siamo in procinto della prima ristampa del libro, il secondo numero è appena uscito e il terzo è già in lavorazione. L’appassionato è sicuramente il principale acquirente, ma ci sono anche maestri di scuole medie e genitori che propongono il libro game ai propri alunni o figli.

Esiste nel vostro catalogo anche una serie di libri interattivi che aprono migliaia di possibilità di giochi aggiungendo semplicemente dei dadi, carta e penna. Mi riferisco a Four Against Darkness. Ce li racconti?

Four Against Darkness non è un vero libro interattivo ma un’esperienza di gioco di tipo “sandbox”, dove il giocatore ha gli strumenti per vivere le sue avventure in totale libertà e senza limiti. Scopo di 4AD è gestire le risorse di un gruppo di avventurieri che entrano in un dungeon, ma soprattutto disegnare questo dungeon che stanno esplorando (vero successo del gioco). Un paio di dadi, una matita e un foglio a quadretti e ti sei assicurato ore e ore di gioco in solitario o con un gruppo di amici. Siamo già alla quarta ristampa solo del manuale base ed è il titolo più venduto di MS Edizioni. Non solo, è un prodotto estremamente giocato dai genitori con i figli. Se riesci a colpire nel segno di quella tipologia di lettori hai fatto centro, garantendo il successo della serie. Abbiamo stampato i dadi ufficiali, i poster giocabili e persino una linea di abbigliamento utilizzabile durante il gioco e con delle regole stampate. Four Against Darkness è anche candidato a gioco di ruolo dell’anno, pur essendo un ibrido tra un gioco di ruolo, un gioco da tavolo e un libro game.
Una prossima uscita sarà anche un fumetto gioco, dove il lettore potrà decidere che tipo di percorso debba intraprendere il protagonista saltando diverse tavole di disegni e leggendo quelle successive o alla fine del libro.

Cosa ne pensi dell’esperimento di Netflix sul film interattivo Bandersnatch?

Meraviglioso! Per me è stato il segnale chiaro e inconfutabile che i tempi erano maturi. Lo vedevo nei libri game, nei giochi in scatola di tipo legacy, dove una partita cambia le regole della successiva e dove utilizzi attivamente i componenti del gioco scrivendoci sopra o strappandoli e adesso finalmente questa interattività è stata sdoganata anche nel mainstream.
So anche per certo che alcuni scrittori conosciuti stanno preparando i loro primi libri game.
La gente vuole essere padrona delle proprie scelte in un mondo dove tutto è indirizzato. Sarà un piccolo controllo? Si, ma tanto basta per essere un minimo soddisfatti.