Juhani Karila / Maledizioni finlandesi

Juhani Karila, Pesca estiva in Lapponia, tr. di Delfina Sessa, Fazi Editore, pp. 312, euro 18,00 stampa, euro 9,99 epub

Pesca estiva in Lapponia, nella traduzione di Delfina Sessa, è il romanzo d’esordio di Juhani Karila, scrittore e giornalista finlandese. Non fatevi, tuttavia, trarre in inganno dal titolo spensierato: Karila narra una storia di incanti e di maledizioni. La Lapponia, regione remota e solitaria ubicata nel nord della Finlandia, si estende come una landa magica, circondata da larghe paludi piene di segreti, stregoni, incantesimi e una miriade di creature fantastiche – balorsi, forsenne, sconquassi, culicidorchi e una miriade di spiriti a cui piace scherzare con gli umani, come lo spirito Näkki e i suoi inganni. L’autore descrive la Lapponia come “una desolazione spaventosa che ammutolisce le persone e rafforza i miti”. In questo guazzabuglio di magia, come ogni anno a giugno, un’auto proveniente da sud sta attraversando la Finlandia con destinazione Vuopio, una cittadina che d’inverno brilla di neve e che d’estate, grazie alle sue paludi, pullula di zanzare. Alla guida c’è Elina Ylijaako.

Elina sta tornando a casa con un compito ben preciso: prima del 18 giugno deve pescare il luccio dallo stagno Seiväslampi. Il luccio è un pesce che, secondo le leggende locali, migra tra due mondi: quello dei vivi e quello dell’aldilà, con tutti i suoi segreti. Questo potere conferisce al luccio un grande potenziale: essendo un messaggero, può assorbire incantesimi, portando con sé l’identità e l’anima della persona maledetta, vagando nelle acque delle paludi. Cinque anni prima Elina è stata colpita da una condanna, che ha legato la sua vita alla pesca con successo del luccio, che deve essere estratto dallo stagno entro l’anno dalla ricorrenza della maledizione. Juhani Karila conferisce alla Lapponia un’aria surreale, dove i balorsi si affezionano agli agenti della polizia, una forsenna può entrare nel corpo del sindaco e nella notte degli spiriti le creature infuriano, indomite, tutto intorno agli abitanti che, al buio nelle loro case, li lasciano ballare sotto la luna.

Sulle tracce di Elina c’è anche l’agente di polizia Janatuinen, che sta indagando su un possibile reato che potrebbe incolparla di omicidio. Elina affronta giorni febbrili: lo spirito Näkki ostacola il suo obiettivo, prendendo possesso dello stagno, mentre un accordo con Olli Nocinbocca, un’altra creatura lappone, minaccia di creare ulteriore scompiglio e far ritardare il buon esito della sua missione: pescare il luccio e, così facendo, prolungare di un ulteriore anno la salvezza della sua anima – o forse la sua salvezza dipende solamente da sé stessa?

Pesca estiva in Lapponia è un tuffo nei miti e nelle leggende di una landa desolata, dove la magia non ha paura a manifestarsi, trasformando il romanzo in un viaggio surreale tra realismo magico ed esaltazione dell’unicità ambientale della Finlandia. Con una scrittura intrisa di umorismo che abbraccia l’intero universo narrativo, Karila trasforma maledizioni in lotte per scovare fin dove riusciamo a spingerci per capire chi siamo e ci testimonia che la diversità porta sempre a punti di vista differenti – e forse alleati improbabili.