Amleto

Gli ultimi fra gli ultimi

Erano gli anni Sessanta, quando un giovane e coraggioso Stoppard rappresentava la sua pièce basata su un capolavoro ritenuto quasi intoccabile, e in puro spirito sessantottino l’autore spiega come la sua opera sia poco definibile e non definitiva, e come non debba essere presa troppo sul serio. Nell’interessante nota che precede il testo nell’edizione di Sellerio, Stoppard racconta come gli allestimenti da lui diretti cambiassero a seconda del contesto, come non ce ne fosse uno uguale all’altro, e incoraggia una libertà quasi anarchica di regia.