Emilie Alibert e Denis Lapière / Doppio sogno a occhi aperti

Emilie Alibert e Denis Lapière, ill. Valérie Vernay, Rose, tr. Stefano Andrea Cresti, Tunué, pp. 148, euro 17,50 stampa

Un classico noir è quello che attende il lettore oltre la copertina di questa graphic novel. Ambientato ai nostri giorni, la sceneggiatura riceve influenze dal passato attraverso storie di streghe, riti magici, maledizioni e messe nere. Rose è la giovane protagonista che fin da piccola scopre di avere il dono di estrarsi dal proprio corpo e vagare, senza che nessuno la noti, in forma di spirito. Alla morte del padre, investigatore privato, Rose verrà a conoscenza di fatti riguardanti la defunta madre, e l’assassinio del padre e di altri personaggi: tutti coinvolti, e incastrati in una serie di matrioske che condurranno la protagonista alla verità.

Emilie Alibert e Denis Lapière, ill. Valérie Vernay, Rose

La struttura narrativa – architettura precisa al millimetro –, imbevuta di fantasmi e leggende, è consigliata ai lettori amanti dell’investigatore Dylan Dog, immerso da sempre in incubi e misteri. Con i suoi continui colpi di scena la trama si dispiega come discendesse da una scala a chiocciola: il viaggio introspettivo all’interno della mente di Rose fa intendere che soltanto il perdono bloccherà una faida il cui principio risale a una maledizione lanciata molti secoli prima.

Valérie Vernay

La combinazione di sceneggiatura e illustrazioni è praticamente perfetta, emozionante, e consente quel che dovrebbe sempre accadere: la totale immersione nel piacere della lettura. Il tratto è a firma di Valerie Vernay, i cui disegni hanno illustrato La memoria dell’acqua (2017) sempre per Tunuè. Un segno morbido segna le sue tavole, l’assenza di spigoli, ricorda a tratti la sostanza dello zucchero filato.

Questo albo di Tunué è un altro dei tanti titoli azzeccati e inseriti nel catalogo della casa editrice romana. L’infilata di risultati positivi tiene testa alla principale concorrenza nell’ambito del “fumetto”, rappresentata da Bao Publishing, attualmente ferma con uscite di rilievo a Zerocalcare e Leo Ortolani. Massimi rappresentanti, certamente, di questo marchio di fabbrica e capaci di aggiudicarsi la parte alta delle classifiche di vendita anche con una semplice lista della spesa.

Emilie Alibert e Denis Lapière

Ultima notazione, la copertina, che rappresenta l’essenza del concetto di astrazione al centro della storia, tavola che indubbiamente incuriosisce il lettore soffermandosi sull’immagine multipla e enigmatica di Rose. Da sottolineare l’omaggio – forse voluto – al film di Ozpetek Magnifica presenza (un palazzo, all’interno della storia, che nasconde alcune “magnifiche presenze”), e soprattutto l’inserimento (dettaglio geniale) di un quadro raffigurante una villa al mare con tanto di cadaveri come contorno. Dettaglio di certo non secondario nello sviluppo della trama. E dunque, storia avvincente a cui si è trasportati riflettendo sul significato di vendetta e sulle spesso paradossali sue conseguenze.