Il padre di Capitan America (e non solo)

Jack Kirby Mostri, uomini, dei, a c. di Hamelin, Catalogo della mostra, 24 Novembre 2018 – 5 Gennaio 2019, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, pp. 128, โ‚ฌ18 stampa

Per iniziare bene, dovrei dire subito che il lavoro svolto negli ultimi anni da Hamelin a Bologna รจ straordinario. Oltre alla rivista omonima dedicata allโ€™illustrazione e al fumetto (tra le cose piรน belle prodotte in Italia sullโ€™argomento) che giร  sarebbe sufficiente per ricevere le mie lodi, lโ€™associazione cura, oltre ad altre cose, il festival Bilbolbul che si tiene a fine novembre. Tra i piรน ricchi e interessanti festival italiani, รจ il culmine di una serie di attivitร  svolte durante lโ€™anno con lโ€™obbiettivo di formare nuovi lettori e per questo motivo si rivolge soprattutto ad un pubblico diverso dagli appassionati, da quelli giร  convertiti insomma. E questa รจ una cosa davvero senza prezzo, dato che la formazione di nuovi lettori รจ la principale fonte di buona salute per il fumetto (e non solo) come mezzo e come industria culturale.

Tra le molte iniziative di questโ€™anno, spicca per noi marvelliani, per noi amanti delle cose giganti e delle macchine dalle architetture impossibili, della psichedelia e delle esplosioni cosmiche, ma anche per voi che non sapete cosa vi perdete, una delle mostre piรน belle mai proposte in Italia sul fumetto americano, dedicata a Jack Kirby: Mostri, uomini, dei! Aperta a Bologna presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna il 24 novembre 2018 e chiusa il 5 gennaio 2019 รจ โ€“ come raramente accade per il fumetto โ€“ una mostra ricca e soddisfacente da tutti i punti di vista.

Qui perรฒ, vorrei del catalogo della mostra. Curato dalla stessa Hamelin รจ un esempio di come andrebbe oggi fatto un catalogo senza che diventi due cose molto brutte: unโ€™antologia di elogi banali e superficiali o una serie di sterili studi specialistici (che possono servire solo se portano ad una maggiore conoscenza dellโ€™autore).

Un catalogo dovrebbe essere una cosa bella da leggere e da guardare, oltre che un utile strumento per lo studio dellโ€™autore. E questo catalogo รจ davvero una lettura piacevole a partire dal primo dei testi presentati, “Il ritorno del Re” di Jonathan Lethem. Lethem, come sempre scrittore coinvolgente e intimo, ci appassiona nella sua ricostruzione degli anni in cui, da ragazzino, scoprรฌ Kirby. Erano giร  gli anni settanta e Kirby stava ritornando alla Marvel dopo un periodo alla DC. Erano giร  finiti gli anni dโ€™oro del primo periodo della Marvel, quando insieme a Stan Lee creรฒ la maggior parte degli eroi della casa editrice. Lethem dice moltissime cose seducenti: Jack Kirby come Chuck Berry; Jack Kirby e Stan Lee come John Lennon e Paul McCartney; Jack Kirby come John Wayne! Lascio risuonare in voi questi paragoni per farvi venire la voglia di leggere questo saggio che, non banalmente, cerca di dire alcune cose spiacevoli sullo stile di Kirby (anche da sceneggiaore), anzichรจ lanciarsi in lodi scontate.

Ogni saggio aggiunge qualcosa al ritratto di questo autore cosรฌ mitizzato ma forse ancora da studiare a fondo. โ€œJack Kirby: narratore, artista, visionarioโ€, di Rand Hoppe รจ un profilo biografico del curatore del sito . โ€œIl sublime tecnologicoโ€, di Charles Hatfield รจ un denso saggio sugli elementi grafici e stilistici dellโ€™arte kirbyana proveniente da unโ€™opera piรน ampia intitolata Hand of fire: the comics art of Jack Kirby. โ€œIl negozio dellโ€™incisore di lapidiโ€, di Christopher Brayshaw tratta della mitica opera breve autobiografica Street code, realizzata a matita.

Vorrei citare anche tutti gli altri testi perchรจ, nei vari approcci e nelle sensibilitร  diverse da autore ad autore sono tutti contributi interessanti e preziosi: โ€œOne Man Armyโ€, di Daniel Duford; โ€œUn potere sottileโ€ di Paul Gravett; โ€œQuestโ€™uomo, questo Maestroโ€ฆ scatenato!โ€ di Paul Karasik.

Una citazione dโ€™obbligo per il testo di Paul Gravett, grande critico inglese, che si dedica a una parte dellโ€™opera di Kirby spesso citata, ma mai analizzata a dovere: le storie dโ€™amore. Alcune di queste storie, quelle del periodo Marvel, sono state riproposte, insieme a quelle di altri autori, allโ€™interno del volume Le grandi storie dโ€™amore (Panini Comics, 2018). Questi fumetti romantici, che Kirby in sostanza creรฒ per primo insieme a Joe Simon negli anni โ€˜40, lungi dallโ€™essere semplici curiositร , sono unโ€™eccezionale occasione per aver esperienza dello stile dellโ€™auore, enormemente modulabile ma allo stesso tempo riconoscibile anche se, al posto di un essere cosmico dalle proporzioni di un pianeta, cโ€™รจ una donna di spalle che piange e si commisera perchรฉ ama un uomo che non le รจ fedeleโ€ฆ

Inoltre, al termine del catalogo, quattro autori di fumetti dagli stili diversi ma altrettanto interessanti e in un certo senso kirbyani, cercano di spiegare il loro amore per il Re e lโ€™influenza che ha avuto nei loro lavori: sono โ€œTrascendere il mainstreamโ€, di Gary Panter; โ€œSulla corona del Reโ€ di Sergio Ponchione; โ€œJack lโ€™alienoโ€ di Roberto Recchioni; โ€œIl sogno del Teschio Rossoโ€ di Stefano Ricci.

Il lato visuale del catalogo รจ ottimo anchโ€™esso, con la riproduzione in grande formato di alcune delle 70 tavole esposte a Bologna, sia nella versione orginale in bianco e nero, sia nella versione colorata per la pubblicazione. Si aggiunga il prezzo di euro 18, assolutamente abbordabile, e la buona fattura del volume e il risultato sarร  un acquisto obbligato per gli appassionati e un’occasione per gli altri di approfondire un grande autore del Novecento.