Alle soglie della rovina, alla periferia dell’impero austroungarico, c’è il mondo dell’infanzia di Andreas Sam. Torna ne “gli Adelphi” Giardino, cenere di Danilo Kiš: un universo infantile descritto come un incubo dove lo scrittore medita sul mondo ridotto in cenere. «Di tutti gli scrittori della sua generazione, francesi e stranieri, che negli anni Ottanta vivevano a Parigi, era forse il più grande. Di certo il più invisibile» scrive Milan Kundera di Danilo Kiš.
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