Mythologica. Quando il classico sa appassionare

Maurizio Bettini (a cura di), Mythologica. Dèi, eroi, passioni, Electa, pp. 256, euro 29,00 stampa

Alcuni luoghi, che orgogliosamente permangono inattuali custodi dell’antico, talvolta si aprono alla voce del contemporaneo, ospitando voli e scintille capaci di suscitare altra inaspettata bellezza. Tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 il Parco archeologico del Colosseo ha fatto da teatro a un ciclo di conferenze dedicate al tema del mito e curate da Maurizio Bettini: nelle luminose domeniche invernali della capitale, la Curia Iulia nel Foro Romano risuonava delle parole argute e colme di fascino di specialisti di letteratura, antropologi, registi, attori, cantanti, classicisti che hanno voluto misurarsi con il racconto di un passato che non smette di accadere.

Ora i testi di quegli incontri vivaci fanno parte di un volume imperdibile: Mythologica. Dèi, eroi, passioni, edito da Electa. Accettando la sfida della divulgazione, gli autori dei testi raccolti interrogano il mito facendolo reagire con gli interrogativi del presente, dimostrandone così l’infiaccabile persistenza. Nell’introduzione del libro, Maurizio Bettini – che ne è il curatore – ricorda, sulla scorta del pensiero di Walter Otto, la chiave della ricerca del significato del mythos: cogliere l’essenza, la verità del racconto significa sì adempiere a un mestiere, quello di studioso, ma anche dir di sì a una vocazione, a una chiamata che somiglia a quella della poesia.

Se nel mondo antico la pratica della narrazione aveva il preciso compito di spiegare l’origine di comportamenti umani o fenomeni naturali contribuendo a determinare i caratteri di una comunità culturale, oggi quegli stessi miti sono in grado di rivelare le inquietudini del contemporaneo, anche perché si fanno portatori di tutti i significati di cui si sono caricati nel corso dei secoli.

Dando voce a una coppia di studiosi per ogni mito prescelto, si è potuto ripercorrerne storia, varianti, pregnanza, ma anche rimandi artistici, giuridici, storici e letterari. Simboli e archetipi di un passato fuori dal tempo hanno così palesato la loro universalità, permettendoci di riconoscerci nell’insieme di sogni, desideri, timori e passioni di cui essi si fanno latori. Il filo che avvince Arianna, Teseo e Dioniso in un unico labirinto di senso; seduzione e ambivalenza nel triangolo Elena, Menelao e Paride nel segno di Afrodite; il discorso sulla giustizia attraverso le vicende di Agamennone, Oreste e Clitemnestra; la tragedia di Medea letta alla luce di tre concetti attuali come alterità, liminalità ed erranza; il canto delle Sirene e l’ascolto di un’illusione; l’incantatrice Circe e la magia che svela l’essenza; la fuga di Enea che lo rende profugo o traditore; Fedra e Ippolito tra silenzio e immagine; Edipo e l’enigma della Sfinge; Ulisse tra richiamo di Itaca e quello del mare.

A impreziosire il volume, in appendice vi è una densa galleria iconografica che consente di apprezzare la potenza immaginifica del racconto mitico e di rilevare la visionarietà con cui artisti, registi, illustratori hanno restituito il cuore palpitante del mythos. Nadia Fusini, Silvia Romani, Massimo Fusillo, Giorgio Ieranò, Aglaia McClintock, Giuseppe Pucci, Luigi Spina, David Riondino, Cristiana Franco, Marino Niola, Mario Lentano, Marcello Flores, Giusto Picone, Claudio Franzoni, Simone Beta, Stefano Bartezzaghi, Giulio Guidorizzi e Roberto Vecchioni, insieme al curatore Maurizio Bettini, porgono al lettore un caleidoscopio variopinto di letture, immagini, interpretazioni, per riflettere sulla storia che ci accomuna e sugli abissi che oggi ci spaventano.

Una lettura da centellinare per mettere a fuoco questioni irrisolte che continuano a tormentarci e per comprendere, in un universo reso fragile da un sensazione pervasiva di precarietà, l’importanza del senso critico, dell’approfondimento, della complessità al fine di guardare al presente (e, possibilmente, al futuro) senza farsene schiacciare.