Rachel Bespaloff, pensatrice di origini bulgare, negli anni '40 del novecento riconosce alla poesia omerica il merito di rendere manifesta, “al di là dei conflitti, la misteriosa predestinazione che rende degni l’uno dell’altro gli avversari chiamati a un duello inesorabile. Omero non chiede riparazione se non alla poesia, la quale strappa alla bellezza riconquistata il segreto della giustizia negato alla storia. Essa sola restituisce al mondo ottenebrato la fierezza oltraggiata dalla superbia dei vincitori, il silenzio dei vinti”.
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