Tshidiso Moletsane / Strade e sogni bruciati

Tshidiso Moletsane, Junx. Non basterebbe una notte, tr. di Stefano Pirone, Pidgin, pp. 130, euro 17,00 stampa, euro 8,49 epub

Un narratore anonimo descrive una notte a Johannesburg tra povertà, violenza, post-apartheid e prostituzione, dove droga e alcol sembrano l’unica via di fuga. Il protagonista vive tra ragazze bellissime, di cui si innamora inevitabilmente, che frequentano ogni tipo di locale, con amici con cui condivide la droga e le esperienze: i suoi sogni, però, si infrangono fatalmente contro la realtà e si tramutano invariabilmente in incubi. Ha un amico immaginario, con le ali e la pelliccia, che lo segue ovunque e con cui parla e si confronta costantemente: Ali, questo il nome dello strano essere, sembra sempre sapere cosa accadrà di lì a poco e non lesina pillole di saggezza. Una vita surreale raccontata con uno stile estremo che non risparmia alcuna brutalità al lettore, in una città che più che in sottofondo è sempre in primo piano. Un luogo che sembra doversi incendiare e sprofondare da un momento all’altro, come la vita di tutti i personaggi della storia.

Non c’è possibilità di redenzione, sembra voler dire Tshidiso Moletsane, e neanche di riscatto. La vita, più che dalle nostre scelte, è condizionata dal posto in cui nasciamo e viviamo, dalle condizioni della nostra provenienza familiare, dall’ambiente che frequentiamo. Cambiare, il più delle volte, è impossibile.

Crudo e volutamente eccessivo, Junx è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, senza pause né compromessi, forte di un realismo che definire pessimista è un eufemismo e di una critica sociale pungente e senza sconti. Pubblicato nel 2021, il romanzo ha vinto il premio Sunday Literary Award nel 2022. L’autore è venuto a mancare nel 2024.