Appena si conclude la lettura di Fendente si resta qualche istante a bocca aperta, immobilizzati in una pausa di riflessione necessaria a metabolizzare le splendide tavole e la bellezza della storia. Non a caso la fascetta in copertina sottolinea che l’autore con questo lavoro si è aggiudicato – a pieno titolo – il Premio Polar per il miglior fumetto crime al festival di Angoulême 2022.
La vicenda è ambientata in un tipico liceo americano e i tre ragazzi protagonisti hanno una personalità fragile e problematica, sono esclusi dai gruppi più popolari della scuola e la loro situazione familiare – in particolare quelle di Daniel e Pola – è alquanto drammatica. I colpi di scena non mancano, e arrivano anzi come colpi sferrati uno dopo l’altro lasciando al lettore, fin dalle prime pagine, l’impossibilità di riprendere fiato.
Il liceo chiude un intero giorno a causa del ritrovamento, la sera precedente, dei cadaveri di due studentesse. Nei giorni a seguire alcuni ragazzi spariscono senza lasciare tracce e inizia a prendere piede la voce che in circolazione ci sia un serial killer che miete vittime a suon di colpi di mazza da baseball.
Ma come spiega bene lo psichiatra della città, gli assassini seriali non uccidono per motivi futili bensì scelgono le loro vittime con accuratezza e precisione, essendo per loro un atto intimo che parte da piccoli reati nei confronti di animali fino a perfezionarsi nell’omicidio di esseri umani. Ma quale ruolo fondamentale giocheranno la madre ubriaca di Pola e la madre possessiva di Daniel nella storia? Il difficile contesto familiare può davvero giustificare atti di deplorevole crudeltà?
Un thriller sofisticato e brillante (che guarda a Carpenter e Lynch in ambito cinematografico) che affronta le pulsioni segrete degli adolescenti, e dunque senza procedere oltre, qui, nella descrizione di ciò che accade nelle ammalianti tavole in bianco e nero, il lettore si procuri in fretta questo libro e, possibilmente, se lo goda in ore notturne. Magari durante un temporale.