Pino Imperatore, uno scrittore dal cognome importante, che riporta alla mente immagini di personaggi storici, conquiste, armi, che e una certa soggezione – รจ inutile negarlo – te la provoca. E invece? Sorpresa! Questo scrittore รจ prima di tutto un uomo di cuore e una bomba di energia e di entusiasmo, il suo sorriso รจ contagioso e nel tempo di una battuta รจ capace di rompere il ghiaccio e sciogliere il nervosismo. Mentre lo aspettavo in stazione, con il suo libro in mano, venendomi incontro mi dice, come se fosse la cosa piรน normale del mondo, “Ah, bello questo libro! Lui รจ uno bravo, te lo consiglio!”, cosรฌ, tanto per fare un esempio.
Ma non basta intrattenere i lettori con una risata, bisogna coinvolgerli con intelligenza e passione, e Pino Imperatore questo lo sa molto bene perchรฉ i suoi sono romanzi che sรฌ, ti distraggono dalla monotonia quotidiana, ma lo fanno con provocazioni nascoste tra le righe di una scena comica. Il grande pubblico inizia a conoscerlo con Benvenuti in casa Esposito. Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista (Giunti Editore, 2013) in cui, attraverso uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele di una Napoli contemporanea, non si perde occasione per provocare l’animo civile dei cittadini di una societร che troppo spesso preferisce voltarsi e guardare da un’altra parte.
Perchรฉ Imperatore nasce giornalista e quando un lutto importante sconvolge la sua vita รจ indubbio che la sua reazione possa essere solamente una: scriverne. E infatti torna nelle librerie con Bentornati in casa Esposito. Un nuovo anno tragicomico (Giunti Editore, 2015) e con questo nuovo romanzo si ritorna a parlare della famiglia di Tonino Esposito, orfano di un boss, che stavolta ha a che fare nientemeno che con un prete anticamorra, una ditta di pompe funebri e una campagna elettorale.
Sempre attuale nella sua ironia palpabile anche nel romanzo successivo Allah, san Gennaro e i tre kamikaze (Mondadori, 2017), in cui tre terroristi architettano โ o quantomeno ci provano โ un attentato nella splendida e imprevedibile Napoli. Non si possono fare perรฒ i conti senza l’oste quindi il piano salta piรน volte a causa di scioperi, tifosi inviperiti, donne procaci e non dimentichiamoci il santo del titolo, san Gennaro. Un libro dunque coraggioso e dissacrante sulla tolleranza, il fanatismo e l’importanza dell’integrazione.
Nel 2018 si volta pagina, anche se non di certo con l’umorismo che ormai abbiamo capito caratterizzare questo sorprendente scrittore contemporaneo. De Agostini Planeta pubblica Aglio, olio e assassino, un romanzo difficile da etichettare per via delle molteplici sfumature che lo contraddistinguono. Di sicuro ci sono degli omicidi, c’รจ un’indagine condotta dall’ispettore Gianni Scapece, c’รจ l’ottima cucina della Premiata Trattoria Parthenope, luogo di ritrovo e scambio di opinioni tra l’ispettore e i proprietari Peppe e Francesco Vitiello, perchรฉ – si sa – a pancia piena si ragiona meglio! Poi ovviamente l’immancabile scenario di Napoli, zona Mergellina con le sue vie ricche di simboli esoterici e statue e chiese che contribuiscono indubbiamente ad accrescere il fascino di una cittร giร di per sรฉ molto seducente. Il mistero รจ una carta vincente nella struttura narrativa che Pino Imperatore ha ideato per questa trama, carica di significati massonici, simboli nascosti nelle opere d’arte conservate nelle chiese del circondario e una serie di indizi che porteranno il lettore inevitabilmente a sbagliare strada.
Sรฌ perchรฉ il nostro Pino gioca al gatto col topo anche con il lettore, che da subito si sente stimolato a partecipare alle indagini: ma la soluzione puรฒ non essere cosรฌ scontata… quindi fate attenzione ai dettagli e buona caccia al colpevole!
ย Aglio, olio e assassino รจ impregnato di uno stile carico della simpatia che caratterizza Napoli, cittร in cui la storia รจ ambientata, perรฒ la tua carriera inizia con un lutto che ti segna. Cosa cambia in te, e nel tuo lavoro? Mi riferisco all’assassinio di Giancarlo Siani da parte della camorra.
Lโomicidio di Giancarlo ha cambiato la mia percezione del giornalismo, della scrittura e dellโimpegno civile. Giancarlo รจ stato ucciso per ciรฒ che aveva scritto e che si stava preparando a scrivere sulla criminalitร organizzata. Ogni suo articolo era una denuncia e un incitamento alla ribellione. Rispetto a tutti i cronisti dellโepoca, era avanti di una spanna: la sua non era solo una lucida e spietata narrazione dei fatti ma anche unโesortazione a non restare in silenzio. A distanza di tanti anni, i suoi reportage restano estremamente attuali, perchรฉ sono una lezione di civiltร . Da questa lezione ho tratto lo spirito e le energie che hanno contraddistinto tutte le attivitร in cui mi sono cimentato.
Poi accade la svolta. Inizi col far parte del trio comico I Saltimbanchi e scrivi anche sceneggiature per il teatro sempre in chiave umoristica. Qual รจ stata la molla che ti รจ scattata?
A Napoli si usa un termine, pazziariello, per indicare una persona allegra, simpatica, festosa. Il vocabolo deriva dal verbo pazziare, che significa giocare, scherzare. Io da quand’ero ragazzo sono sempre stato un tipo pazzariello, pronto a sdrammatizzare e a tirare fuori battute in ogni occasione, per cui mโรจ venuto naturale, a un certo punto, cominciare a scrivere testi divertenti per il teatro e per il cabaret. Quando ho visto che funzionavano, che facevano ridere, mi sono gasato ancora di piรน.
Con Giunti pubblichi Benvenuti in casa Esposito โ Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista. Hai avuto qualche riscontro negativo, visto lโargomento trattato?
Gli unici riscontri negativi sono arrivati dai camorristi, che non hanno gradito lโoperazione che ho realizzato col romanzo, volta a ridicolizzare la criminalitร . Perรฒ mi hanno lasciato stare. E io ho continuato a sfotterli e a raccontare a tutti la loro sconfinata stupiditร . Ancora oggi, a distanza di sette anni dall’uscita, vado nelle scuole a parlare del libro.
Con Questa scuola non รจ un albergo invece ti sei avvicinato al pubblico giovane,ย incontrando il favore di molti insegnanti che hanno adottato il romanzo. ร stato piรน complesso o piรน semplice adattare un testo per avvicinare i ragazzi?
Complesso perchรฉ lโIo narrante รจ quello di un adolescente, Angelo DโAmore, per cui ho dovuto adattarmi al suo linguaggio e al suo modo di pensare. Semplice perchรฉ mi ha aiutato lโeterno ragazzino che รจ in me. I miei fantastici ricordi di scuola hanno fatto il resto.
Con Mondadori pubblichi Allah, san Gennaro e i tre kamikaze e ti ripeto la domanda di prima: hai ricevuto minacce visto lโargomento e il periodo storico totalmente differente rispetto a Casa Esposito?
Qualche problema cโรจ stato, ma per fortuna sono qui vivo e vegeto. Alla faccia di tutti i terroristi.
E finalmente arriviamo al tuo ultimo romanzo, Aglio, olio e assassino, un libro che mixa tanti generi diversi, e che in fin dei conti rappresenta una perfetta guida di Napoli, ma della Napoli piรน vera e meno conosciuta. Rappresenta un poโ un ritorno a casa?
Beโ, da Napoli non mi sono mai spostato: i cinque romanzi che ho finora pubblicato sono tutti ambientati nella mia cittร . Ho solo cambiato zona, trasferendo lo sguardo sul quartiere di Mergellina, molto noto per i suoi straordinari scorci paesaggistici ma non altrettanto conosciuto per alcuni suoi luoghi, come il Parco Vergiliano e la Chiesa di Santa Maria del Parto, in cui la storia si mescola con la leggenda e i misteri vanno di pari passo con la superstizione. Un microcosmo governato da elementi simbolici che tracciano un labirinto all’interno del quale il personaggio principale del romanzo, lโispettore Gianni Scapece, si perde e si confonde. Trovare la via dโuscita per lui non sarร facile.
Come mai hai deciso di scrivere di questi delitti, partendo tra lโaltro da un fatto di cronaca reale che all’epoca scosse lโItalia?
Il โmostroโ della mia storia รจ inventato. Non lo รจ il โmostro di Posillipoโ, che alla fine degli anni Ottanta si rese responsabile di un delitto orrendo e ne confessรฒ un altro quando fu arrestato. Lโorrore รจ piรน reale di quanto immaginiamo. Parlarne aiuta a comprenderlo, a spiegarne le origini e le logiche perverse e a combatterlo con armi appropriate.
Ovviamente immagino che lโapproccio nello scriverlo sia stato totalmente differente dai tuoi precedenti romanzi. Ti sei affidato ad esperti, hai consultato come la Fletcher volumoni in biblioteca, etc?
I miei romanzi sono ambientati in luoghi reali. Anche Aglio, olio e assassino lo รจ. E come ho sempre fatto, mi sono documentato e soprattutto ho fatto verifiche sul campo. Non mi fido molto di ciรฒ che mi viene raccontato o che leggo su un libro o su internet. Devo vedere con i miei occhi, toccare con mano, provare sensazioni dirette, e solo quando le mie impressioni e conoscenze sono complete e concrete, inizio a scrivere.
Una domanda che tanti tuoi lettori sperano: avrร un seguito?
Sรฌ. Ho appena finito di scrivere un nuovo romanzo che ha per protagonisti lโispettore Scapece, il commissario Improta e la famiglia Vitiello. Sarร pubblicato all’inizio di aprile da De Agostini Planeta. Ti do il titolo in anteprima: Con tanto affetto ti ammazzerรฒ. ร una storia molto diversa da quella di Aglio, olio e assassino; ha a che fare col male che talvolta puรฒ annidarsi nei legami familiari.
Si parla anche di cibo, della buona cucina, quella per cui siamo famosi all’estero. Combinazione voluta a scopi commerciali, visto che in TV ormai ci sono piรน programmi di chef che film, oppure รจ una passione come quella di Camilleri per la buona tavola?
Non ho mai strizzato lโocchio alle mode e spesso sono andato controcorrente, a mio rischio e pericolo. E a rischio e pericolo delle case editrici che hanno pubblicato i miei romanzi. Mi รจ andata bene; segno che i lettori amano le novitร e le sfide e riescono ad affrancarsi dai libri spazzatura. E poi, proprio come Camilleri, amo la cucina di qualitร , quella legata alle straordinarie tradizioni enogastronomiche del nostro Paese, il posto sulla Terra in cui si mangia meglio.
A proposito di TV, Gianni Scapece avrร un volto in una serie televisiva?
Se fossi un produttore, un pensierino ce lo farei. Ma non lo sono, quindi posso soltanto sperarlo, per il momento.
Cosa legge Pino Imperatore? A chi si ispira?
Sono un lettore onnivoro, alla continua ricerca di testi originali e coinvolgenti. Il genere non รจ importante: basta che siano storie scritte bene e capaci di procurarmi trepidazioni e riflessioni. Se poi contengono anche una buona dose di umorismo, il gioco รจ fatto. Dai classici ai moderni, sono tanti gli autori che hanno arricchito la mia formazione letteraria. Nel dicembre scorso ho conosciuto il mio scrittore contemporaneo preferito: Joe R. Lansdale. Un mito, per me. Pensa: a casa ho una mensola-altarino zeppa dei suoi libri tradotti in italiano. Superata lโemozione, sono addirittura riuscito a farlo ridere. Ora posso morire contento.
Romanzi:
- Benvenuti in casa Esposito, Giunti, 2012.
- Bentornati in casa Esposito, Giunti, 2013.
- Questa scuola non รจ un albergo, Giunti, 2015.
- Allah, san Gennaro e i tre kamikaze, Mondadori, 2017.
- Aglio, olio e assassino, De Agostini Planeta, 2018.
Opere comiche:
- In principio era il Verbo, poi vennero il soggetto e il complemento, Colonnese, 2001.
- Un anno strano a Roccapeppa, Kairรณs, 2004.
- Quel sacripante del grafico si รจ scordato il titolo, Graus e Boniello, 2005, antologia a cura di Pino Imperatore e Edgardo Bellini.
- La catena di Santo Gnomo, Cento Autori, 2007.
- Manteniamo la salma, Cento Autori, 2007.
- Questo pazzo pazzo pazzo mondo animale, Cento Autori, 2007.
- De vulgari cazzimma – I mille volti della bastardaggine, Cento Autori, 2008.
- Tutti a posto e niente in ordine, Boopen Led, 2009.
- Aggiungi un porco a favola, Kairรณs, 2010, antologia a cura di Pino Imperatore e Edgardo Bellini.
- Capita solo a Napoli, Mondadori, 2014, antologia a cura di Pino Imperatore e Nando Mormone.
- Sei personaggi in cerca di Totore, Homo Scrivens, 2016, opera comica scritta con Francesca Gerla.