La queer identity per la poetessa e performer conquista evidenti aspetti in libri pubblicati con il nome di Kae Tempest: il suo rinnovato talento giunge ora in Italia, al seguito di precedenti opere, con questo Arpeggio sulle corde il cui titolo รจ tratto da una frase del Joyce di Dubliners. Running Upon the Wires ha unโevidenza per niente scontata, ricorda a tutti noi che la poesia si allena sempre sul filo della vita quotidiana, il piรน delle volte intessuta di miti privati e potenze imperfette, folli, irrinunciabili. Il rispetto per sรฉ stessa รจ giunto a un tempo carico di mutamenti, transizioni, e il nome, si sa, ha importanza preponderante quando si risale la propria essenza nelle cose private e in quelle pubbliche โ tanto piรน se quelle strane forme che ci seducono sono le parole, il canto, la dedizione estrema allโunicitร della poesia. Tempest: mania, strazio, dolcezza si accompagnano ai libri, alle note musicali, alle esibizioni on stage con una band elettronicamente minimalista.
Dopo la lucida e disperatamente shakesperiana esposizione del poema Let Them Eat Chaos, e i contrastanti poteri divinatori del profeta Tiresia, cieco e deputato al cambio di genere, riportati nel poema Hold Your Own, lโindagine di Tempest prosegue con quella luciditร dโintenzioni che non dร scampo al lettore, togliendo di mezzo tutta la polvere accumulata nei consueti scaffali. Lโintimitร di questa nuova raccolta, pubblicata in origine a fine 2018, รจ modulata allโinterno della fine di un rapporto amoroso mentre lโinizio del nuovo persuade la vita a concentrarsi sui corpi e sugli eventi che proiettano in avanti. Le poesie contengono una certa concentrazione di prosa senza che si avverta una differenza fra i generi, e questo รจ un buon modo per accostarsi ai temi, alle confessioni, alla veritร che Tempest vuole dirci. E con il calore che le รจ proprio, come sanno bene i suoi estimatori. Il libro รจ pervaso da dichiarazioni dโamore schiette, risolute al punto da proiettare sulle pareti delle stanze scene amorose di sana e disincantata oggettivitร . Man mano che Tempest si approssima al corpo, i versi diventano vocazioni di sontuosa eloquenza, in cui il testo non contraddice lโazione delle singole parti corporee: bocca e mani diventano dominatrici della poetica, assumono lโinterezza delle mitologie quotidiane, della vita in comune fra amanti, protraendosi con vigore e dedizione.
In questโopera lโoscuritร delle ultime generazioni, cantata in precedenza, sembra lasciare il posto a quel che risolutamente lโamore riesce a creare nella svolta. I frammenti del dialogo amoroso lavorano la scrittura, raschiano i luoghi privilegiati dellโombra, sciolgono le persone dentro lโinterezza e rapinosa โ forsโanche violenta โ facoltร dโamore: definitivamente equorea, per Tempest e coloro che vivono il mutamento dโepoca. Le connessioni sono qui, e ovunque. I gesti della vita, sessuali e emotivi โ dunque politici โ si fanno largo nelle imprese letterarie e musicali di Tempest immediatamente accolti come fossero anche terapia definitiva contro la malattia di questi anni Venti. La poesia non รจ slogan, nรฉ patetismo dโaccatto, Arpeggio sulle corde certamente insegna quanto resta (e non รจ poco) dellโumano dopo lโabnorme distruzione avviata a fine secolo e che ha ricondotto la realtร a una serie di agglomerati nemici fra loro e fondati su ogni sorta di macerie.