Il sangue delle stragi

Aldo Giannuli ed Elia Rosati, Storia di Ordine Nuovo, Mimesis, pp. 2.460, euro 18,00 stampa, euro 8,99 ebook

โ€œIl sangue degli eroi รจ piรน vicino a Dio delle preghiere dei Santiโ€ diceva Corneliu Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro rumena, e uno degli ispiratori di tanti movimenti neofascisti e neonazisti in Italia, da Ordine Nuovo fino ai NAR di Giusva Fioravanti. Questa massima, e il gusto amaro di una sconfitta storica e disonorevole del cosiddetto Fascismo-Regime di Benito Mussolini da parte di tanti ragazzi che si erano arruolati giovanissimi nella Repubblica Sociale Italiana ha portato tanti fascisti sopravvissuti nel dopoguerra a cercare un riscatto dal โ€œtradimentoโ€ dellโ€™8 Settembre, e da un’Italia sprofondata nel โ€œputridume democraticoโ€, considerata mediocre e meschina se paragonata alla passata grandezza. Questo senso di sconfitta e di rivalsa ha ingenerato in molti la voglia di riscatto da una disfatta che era stata sia militare che culturale. Nel secondo dopoguerra, il Fascismo non occupava piรน il centro della scena, molti avevano da tempo fiutato lโ€™aria ed erano passati armi e bagagli allโ€™ideologia allโ€™epoca vincente, quella del PCI e degli altri partiti di sinistra, oppure avevano riversato i loro consensi nel grande bacino elettorale della DC di De Gasperi, che dopo pochi anni romperร  lโ€™alleanza con il PCI di Togliatti e imboccherร  decisamente la strada dellโ€™anticomunismo, su ispirazione di Washington.

In questo paesaggio di rovine per una destra che, nellโ€™immediato dopoguerra, sembrava relegata in un angolo (quando provรฒ a tenere il suo primo comizio nel dopoguerra, Almirante riuscรฌ a pronunciare solo lโ€™inizio della prima parola, poi fu sommerso dalle urla e dai fischi), qualcuno un poโ€™ piรน lungimirante degli altri capรฌ che per tornare sulla scena da protagonisti era necessario ripartire dalla base, dalle radici, da quelle scelte culturali che avevano dato una parvenza di legittimitร  alla politica del consenso durante il Regime, alle famigerate Leggi Razziali e allโ€™Alleanza con la Germania di Hitler, che secondo molti aveva trasformato il dittatore โ€œbuonoโ€ Mussolini in un fantoccio nelle mani del Fรผhrer.

Questo nuovo volume di Giannuli e Rosati, Storia di Ordine Nuovo, รจ un tentativo piรน che riuscito di ricostruire con grande pazienza e con grande capacitร  di analisi la storia di un gruppo di fascisti che si ritrovarono, dopo la seconda Guerra Mondiale, a gestire unโ€™ereditร  culturale dellโ€™estrema destra che a molti appariva, e non solo metaforicamente, un cumulo di macerie e di cadaveri, compreso quello del Duce, che nel 1946 fu trafugato da alcuni nostalgici del Fascismo dal cimitero di Musocco.

Uno dei principali ideologi della nuova destra e dei fondatori di Ordine Nuovo, Giuseppe โ€œPinoโ€ Rauti, comprese prima di altri che la rinascita del Fascismo e del Nazismo โ€“ o quantomeno di una cultura di estrema destra non liberale โ€“ erano ipotizzabili soltanto a partire da una prospettiva culturale, per poi trovare una sua realizzazione nella concreta prassi politica. Non a caso Rauti รจ stato definito il โ€œGramsci Neroโ€ da alcuni dei piรน accorti studiosi del fenomeno dellโ€™ultradestra in Italia, non solo e non tanto perchรฉ pensavano che Rauti avesse ripreso il nome dalla rivista socialista Lโ€™Ordine Nuovo di Gramsci โ€“ si ispiravava invece allโ€™Ordine Nero delle SS fondato da Heinrich Himmler โ€“ ma perchรฉ riprendeva da Gramsci lโ€™idea che bisogna conquistare lโ€™egemonia culturale, prima di conquistare lโ€™egemonia politica e quindi il potere. Lo pensava anche Marx (nellโ€™Introduzione a Per la critica de โ€œLa Filosofia del Dirittoโ€ di Hegel) quando affermava che le โ€œarmi della criticaโ€ devono sempre precedere, ma non possono mai sostituire, la cosiddetta โ€œcritica delle armiโ€, in questo caso delle bombe.

La ricostruzione storica di Giannuli รจ il frutto di lunghi anni di lavoro quale consulente del Tribunale di Brescia e di Milano, che indagavano sulle stragi, e della stessa Commissione Stragi. Grazie a questi incarichi lo studioso ha avuto accesso agli archivi delle Forze dellโ€™Ordine e del Ministero dellโ€™Interno che si sono occupati dei gruppuscoli dellโ€™estrema destra. In base a questa ricostruzione, un primo nucleo dellโ€™organizzazione di estrema destra Ordine Nuovo (ON) si forma nel 1955, sotto la denominazione di Centro Studi Ordine Nuovo (CSON), che pubblica una rivista omonima, sceglie come simbolo lโ€™antica labrys, lโ€™ascia bipenne della religione pagana, e comincia una rielaborazione teorica di alcuni concetti fondamentale della cultura di destra che potremmo riassumere negli ideali di Onore, Fedeltร , Lealtร , come recitava il motto delle SS di Himmler (โ€œIl nostro onore si chiama fedeltร โ€), citato espressamente dai teorici del neofascismo. A questa ispirazione neonazista si aggiungerร , a partire dalla fine degli anni โ€™60, lโ€™influsso delle opere di J.R.R. Tolkien, in particolare Il signore degli anelli, che proponeva una nuova mitologia di ispirazione nordica basata sullโ€™eterna lotta del bene contro il male e sugli ideali di fedeltร , amicizia, coraggio e lealtร , tanto cari, almeno a parole, a questi giovani di destra.

All’elaborazione teorica seguirร  poi una prassi di ben altro tenore, come ben sappiamo, che insanguinerร  con innumerevoli attentati e stragi tutta la storia del nostro paese fino agli anni Settanta e oltre. Alcuni membri del gruppo, come Clemente Graziani, arriveranno a teorizzare sulle pagine della rivista Ordine Nuovo la necessitร  del terrorismo e delle bombe, di sacrificare le vite di persone innocenti, vecchi, donne e bambini, in nome della lotta al comunismo. Il gruppo politico di Ordine Nuovo, infatti, affiancherร  alle analisi storiche sul ventennio di Mussolini e sui dodici anni del Reich di Hitler, e sulle ragioni della loro sconfitta, dei veri e propri attentati, nelle banche, nelle piazze e sui treni, applicando nella realtร  le strategie degli esperti di contro-guerriglia e di guerra psicologica, giร  espresse nel corso di uno degli eventi di maggiore visibilitร  e di successo di ON, il famigerato Convegno tenutosi nel 1965 allโ€™Hotel Parco dei Principi di Roma a cura di un fantomatico Istituto Alberto Pollio di Studi Strategici, ma in ultima analisi farina del sacco di Rauti ed altri in collaborazione con i Servizi Segreti, il Ministero dellโ€™Interno e le Forze Armate.

Come ci ricorda Giannuli nella sua analisi dei documenti che fornirono la base teorica della Strategia della Tensione, comincia in quegli anni, da quel Convegno โ€“ in cui si teorizzรฒ esplicitamente la necessitร  di organizzare attentati di cui incolpare le sinistre, in preparazione di un golpe โ€“ un rapporto ambiguo di reciproca collaborazione e strumentalizzazione, fra Ordine Nuovo, i Servizi Segreti (soprattutto il SID), le Forze Armate e il Ministero dellโ€™Interno. Ordine Nuovo si inserรฌ in quegli anni, piรน o meno consapevolmente, nellโ€™eterna disputa tra il SID di Miceli e Maletti e lโ€™UAARR (Ufficio Affari Riservati del Ministero dellโ€™Interno) di Federico Umberto dโ€™Amato, con reciproci scambi di accuse tra lโ€™uno e lโ€™altro apparato dello stato e con gli ordinovisti che si accusavano fra loro di essere confidenti ora dellโ€™uno, ora dellโ€™altro.

A Rauti ovviamente dava fastidio essere considerato un semplice fantoccio manovrato dai Servizi Segreti, da alcuni settori dellโ€™Esercito, o dal Ministero dellโ€™Interno, ma si rendeva anche conto che senza questo โ€œombrelloโ€ (la definizione รจ sua) i suoi seguaci bombaroli sarebbero stati arrestati tutti nel giro di pochi giorni. Soltanto nel 1973 โ€“ quando il neofascista Nico Azzi rimase ferito dallโ€™esplosione di un detonatore allโ€™interno della toilette del Treno Torino-Genova-Roma, dopo aver girato per tutti i vagoni con una copia del giornale Lotta Continua in bella mostra โ€“ finalmente gli Apparati dello Stato decideranno di porre un freno a questa Organizzazione. Il Ministro dellโ€™Interno dellโ€™epoca, Paolo Emilio Taviani, con il beneplacito di Andreotti โ€“ che pure era stato accusato in passato di aver โ€œcavalcato la tigreโ€ del neofascismo in occasione del tentato Golpe Borghese โ€“ decretรฒ dunque lo scioglimento di questa organizzazione eversiva che stava sfuggendo di mano, accusandola di ricostituzione del Partito Fascista.

Dopo lo scioglimento ufficiale, ci saranno altri tentativi da parte di Ordine Nuovo di rinascere dalle proprie ceneri, con la fondazione dellโ€™organizzazione Ordine Nero presso lโ€™Hotel Giada di Cattolica (Marzo 1974), e poi successivamente con lโ€™attivitร  clandestina del MPON โ€“ il Movimento Politico Ordine Nuovo di Clemente Graziani, nato dalla scissione del 1969, quando Rauti decise di rientrare nel MSI (anche quello era un ombrello) con gran parte del gruppo dirigente di ON. Il MPON rivendicherร  con un volantino lโ€™uccisione del giudice Vittorio Occorsio nel 1976 ad opera del neofascista Pierluigi Concutelli.

Conclude questo interessante excursus, ad opera di Giannuli, una parte finale a cura di Elia Rosati, dedicata a quello che รจ stato considerato uno dei piรน importanti ideologi della nuova destra in Italia, il Filosofo Nero Julius Evola, che aveva addirittura teorizzato alcuni aspetti del Nazismo prima ancora che il Nazismo arrivasse al potere in Germania. In base alle dichiarazioni dello stesso Rauti, negli anni โ€˜50 il Gruppo di Ordine Nuovo conosceva soltanto per sentito dire alcune delle teorie di Evola, anzi pensavano addirittura che Evola fosse morto, poi si resero conto che era vivo e abitava a Roma, e iniziarono a frequentarlo. Evola ovviamente privilegiava lโ€™aspetto tradizionale del Fascismo, il suo legame con lโ€™antica Tradizione pagana, e non certo le suggestioni socialisteggianti del Fascismo-Movimento della Repubblica di Salรฒ tanto care a molti giovani seguaci di Rauti e Graziani, ma rimase comunque un punto di riferimento per quanto riguarda la prospettiva neo-razzista e antisemita che pure era molto forte nel Gruppo di Ordine Nuovo, anche se successivamente alcuni membri del gruppo non si fecero scrupoli di collaborare con i Servizi Segreti israeliani.

La conclusione del libro offre unโ€™utile sintesi di tutte le vicende giudiziarie che hanno avuto come protagonisti i militanti di Ordine Nuovo, dalla Strage di Piazza Fontana del 12 Dicembre 1969, dalla quale sono stati assolti definitivamente sia Franco Freda che Giovanni Ventura (deceduto nel 2010), alla Strage di Peteano del 1972, di cui si รจ dichiarato reo confesso lโ€™ex militante di ON Vincenzo Vinciguerra, che sta scontando lโ€™ergastolo, fino alla recente (2015) condanna definitiva dellโ€™ordinovista veneto Carlo Maria Maggi e di Maurizio Tramonte (la fonte โ€œTritoneโ€ del SID) per la Strage di Piazza della Loggia a Brescia del 28 Maggio 1974, gli unici due processi che sono riusciti ad individuare e a condannare sia gli esecutori materiali che i depistatori che si misero allโ€™opera allโ€™indomani delle due stragi.

Storia di Ordine Nuovo รจ un libro che aiuta a comprendere come alcuni gruppi eversivi di estrema destra, in collaborazione o con la connivenza di apparati dello stato, abbiano contribuito a indirizzare il quadro politico italiano in una certa direzione, impedendo con tutti i mezzi che il Partito Comunista andasse al potere. Un libro fondamentale per comprendere lโ€™Italia dal secondo dopoguerra fino agli anni โ€™70 e oltre โ€“ una foto ingiallita di ciรฒ che eravamo, un vecchio articolo di giornale ormai scolorito dal tempo, che ritrae questi vecchi camerati con i loro sorrisi di sfida, ma che fornisce alcuni indizi fondamentali per comprendere ciรฒ che siamo diventati oggi; oggi che lโ€™estrema destra si riaffaccia prepotente sulla scena politica italiana ed europea riproponendo i suoi vecchi slogan e i suoi vecchi simboli.

PULP Libri ha anche pubblicato un’intervista ad Aldo Giannuli.

 

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